DICONO DELLA FURIA





Indipendenza consapevole: per un nuovo modo di concepire lavoro e vita privata: " Il nuovo paradigma tracciato dal “Quinto Stato” e dalla “Furia dei Cervelli” trae ispirazione anche dalle storie di Donatello, Leonardo e Michelangelo, che rifiutarono il legame con le corporazioni artigiane per difendere la dignità del proprio lavoro e contrapporsi all’ordine sociale basato sull’obbedienza" di Simone Carletti, su radiogiornale.info, rubrica "L'angolo del funambolo")



Festival delle nuove resistenze: "i giovani chiedono con forza di resistere alla fuga da un sistema che non da loro spazio. La Furia dei Cervelli è il libro su cui confrontarsi nel pomeriggio di venerdì. In Italia è in corso da anni un progressivo disinvestimento sulla cultura e sulla formazione., In un percorso che attraversa la storia del lavoro intellettuale gli autori articolano le ragioni della rabbia di tutti i soggetti produttivi rimasti esclusi dal patto sociale, per individuare strategie comuni di costruzione di autonomia". (Valerio Gardoni su Popolis) 



A Piacenza, il festival delle nuove resistenze: "A Piacenza Il Festival delle Nuove Resistenze. Il pomeriggio di venerdì 27aprile sarà all'insegna delle "lotte dei saperi", sotto l'evocativo nome Occupy Farnese. L'omonimo palazzo ospiterà la presentazione del libro "La furia dei Cervelli" e un confronto con comitato per il teatro Lido di Ostia e Teatro Valle di Roma, realtà in prima linea nel rilancio di una cultura libera e popolare".


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Marco Rovelli, L'Unità: "Estendere i diritti agli indipendenti, una battaglia necessaria": "Così scrivono Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri nel loro libro, davvero importante, “La furia dei cervelli” (ed. ilmanifestolibri), che riflette – con una gran bella scrittura, peraltro - sulla condizione del “lavoro autonomo” (di cui vengono tracciate anche le coordinate storiche e ontologiche), quel “Quinto Stato” che non conosce diritti (un reddito, una pensione, malattia, ferie retribuite, maternità/paternità...) ma solo doveri: ovvero un fisco implacabile".


Marina Donato, Selacapo: "La furia dei cervelli: noi siamo il quinto stato": "Ci sono libri che pervadono, che agitano gli animi, che costituiscono un movimento per le coscienze umane: libri che ti fanno vivere la tua vita e la realtà  da protagonista e non da spettatore passivo. Libri trasparenti perché veri. É questo è il caso della “Furia dei Cervelli”, un libro, un fenomeno, un movimento".



Marcello Madau, La Nuova Sardegna: "La furia dei cervelli". Così l'Italia umilia i lavoratori del sapere: "Si apre un baratro fra il muoversi di questo grande serpentone di lavoratori della conoscenza e le algide misure governative, italianeuropee, che indeboliscono i diritti sociali, le tutele, le possibilità, a iniziare da quello che è la madre di tutti i diritti: l'esistenza. Allora la suggestione del Quinto Stato, e l'interessantissima analisi storica che gli autori gli dedicano, è davvero alta. Perché nessuno tutela davvero questo diritto, forse perché non lo coglie".


Sassari: Una settimana Santa della cultura all'ExQ: "Dal 4 al 6 Aprile, in occasione della Settimana Santa , all'Ex-Q di Sassari, lo spazio autogestito sede di numerose attività artistiche, è in programma una mobilitazione culturale.


Due presentazioni a Sassari: "“La furia dei cervelli” (manifestolibri 2011), di Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri, verrà presentato domani a Sassari in due momenti: alle 17 alla Facoltà di Scienze Politiche (Aula Blu, viale Mancini 5) da Federico Zappino e Marcello Madau". 


Ricordati di santificare le teste, Il Manifesto Sardo: "Il discorso sui saperi, sul Quinto Stato, sul liberismo e anche sull’art. 18 si presenterà in una delle fabbriche ufficiali della conoscenza come l’Università, e poi si confronterà con la rete sociale che vorrà partecipare, ed è rappresentata, dall’esperienza Ex-Q (che in questi giorni propone la sua ‘settimana santa’ con azioni, performance, eventi vari)".


Marco Di Noia, Lavoro culturale? il coworking ha le risposte su Alzateviepartiteiva: "stando alle affermazioni di tanti freelance, si è notato un forte cambiamento nella mentalità dei lavoratori autonomi delle professioni intellettuali, che sembrano voler uscire dall’isolamento tipico di chi lavora in proprio, per cercare un modo di lavorare in comune, in spazi condivisi. Il fenomeno dei coworking, difatti, si sta diffondendo a macchia d’olio".


Alessandro Viti, Il lavoro indipendente e i diritti del Quinto Stato Su "Meno di Zero": "La furia dei cervelli non è libro in sé conchiuso, ma atto inaugurale di uno spazio multimediale in aggiornamento permanente (il blog http://furiacervelli.blogspot.com/) al servizio di una piattaforma politica che sta cercando di unire le forze del vasto e disgregato mondo di indipendenti, freelancers, partite iva, lavoratori della conoscenza e dello spettacolo: gli “imprenditori individuali” e i parasubordinati iscritti alla gestione separata Inps, che, in un sistema incentrato sul lavoro subordinato e su ordini professionali chiusi come quello italiano, soffrono di una mancanza di diritti che, nella visione degli autori, si configura come negazione del pieno status di cittadinanza".

Forum delle culture, ex asilo Filangieri, uno spazio che (ora) vive: "In questi giorni, un punto fermo è stato dichiarato – afferma Roberto Ciccarelli, giornalista e autore del libro “La furia dei cervelli” – ovvero la necessità di portare all’ attenzione e renderci davvero consapevoli della condizione sociale e economica drammatica di tutto coloro che operano nel mondo dello spettacolo. (Espress online)








Sara Fornabaio su L'inchiesta: 




Pasquale Beneduce, su L'inchiesta (Cassino): "La Furia dei cervelli è un libro elettrico". 




12 FEBBRAIO 2012, MONDI PARALLELI SU RADIO 3: Teatro Valle, gli intermittenti dello spettacolo e i tagli alla cultura, perché il diritto del lavoro non comprende oggi la loro condizione, le risorse del lavoro indipendente, un terzo della forza-lavoro attiva, in Italia come negli Usa. Un intervento su Zazà, a partire da "La furia dei cervelli".



9 FEBBRAIO 2012, IL MATTINO DI PADOVA: IL LAVORO E LA FURIA DEI CERVELLI: "Il tema - lo svilimento della cultura e del lavoro nel mare magnum dei contratti anomali, pane quotidiano di chi vive da precario - è tra i più scottanti di quest'epoca".









7 FEBBRAIO 2012: LA FURIA DEI CERVELLI AL TEATRO VALLE: "La ‘furia dei cervelli’ offre la prima complessiva interpretazione, sociologica, giuridica e politica, delle mobilitazioni del lavoro della conoscenza a difesa della scuola e del rilancio dell’università pubblica iniziate nel 2008, del lavoro autonomo e tra le partite Iva, delle mobilitazioni dei lavoratori dello spettacolo che hanno occupato il Teatro Valle di Roma o dei freelancers americani che dal 1995 si sono organizzati in un sindacato”. (Viviana Spinella, Romaitalialab)


7 FEBBRAIO 2012: BAMBOCCIONI, MONOTONI, SFIGATI E MAMMONI, TUTTA LA CITTA' NE PARLA, RADIO TRE: Sul perché la condizione dell'indipendenza non può essere ridotta a quella del "precario" così come quella dell'imprenditore di se stessio. Valore e prospettive dell'auto-organizzazione del Teatro Valle di Roma. Un'intervento a partire da La furia dei cervelli


Febbraio 2012: Tago Mago su Anobii: "Autonomia, indipendenza, cooperazione, sono le parole d'ordine del Quinto Stato. Un libro fortemente politico, complementare a Vita da Freelance di Bologna, Banfi. Abbraccia tutte le forme di lavoro indipendente della conoscenza, ne esalta le potenzialità e offre ai lavoratori indipendenti un possibile futuro, nell'idea di una nuova cittadinanza. E' estremamente convincente nella sua critica al sistema e alla sua necessità di emarginare gli indipendenti, spietato con l'arretratezza culturale della sinistra e dei sindacati, più superficiale nei confronti del liberismo. Non mi convince la lunga e pedante parte di genesi storica politica e alcuni slanci utopistici. Da leggere."


2 febbraio 2012: "SE SI AFFERMA IL COMUNE DELL’ARTE, L’arte contro la finanza, il caso di S.a.L.E Docks" di Marco Baravalle, Lavoro Culturale: "Gli autori sanno benissimo (tanto da scriverlo) che la vita del Quinto Stato è attiva e non nuda (semmai indebitata). Sintomi di questa attività sono rintracciabili su scale differenti, da quella metropolitana a quella globale, ci sono storie di rivolte nel passato e nel presente, ma soprattutto c’è, oggi, la necessità storica di affermare un nuovo modello di organizzazione del lavoro e nuovi modelli di proprietà comune (che superino il binomio pubblico-privato)".

 

25 GENNAIO 2012: "FURIA DEI CERVELLI", servizio di Antonietta di Vizia. Presentato a Viterbo nello spazio Arci Biancovolta il libro "La furia dei cervelli": "La retorica della furia dei cervelli è il risultato della sistematica rimozione delle potenzialità politiche, intellettuali e affettive di tutti i lavoratori, giovani e meno giovani, dipendenti, precari o autonomi, laureati o diplomati nel nostro paese. La furia dei cervelli è l’espressione di una potenza femminile che non è quella distruttrice di Medea, ma quella della creazione di una nuova conoscenza e di una nuova vita".






21 GENNAIO 2012, LA FURIA DEI CERVELLI A VITERBO: "Piuttosto che soffermarsi su un fenomeno minoritario come l’emigrazione intellettuale, questo libro va alla radice dell’esclusione di milioni di persone dal patto sociale, in una repubblica travolta da una crisi senza precedenti, ma anche attraversata da movimenti studenteschi e universitari, del lavoro autonomo e delle partite Iva, del mondo della cultura e della conoscenza".




20 GENNAIO 2012: P. PIEROBON: "LA FURIA DEI CERVELLI": "L’impressione che si trae dalla lettura del volume di Roberto Ciccarelli e di Giuseppe Allegri è di un testo fiammeggiante, talvolta urlato, però evocante una visione poetica, molto affettiva e solidale. Non si tratta, infatti, solamente di un saggio sullo stato esistenziale dei moltissimi giovani (e non) che, davvero, subiscono il precariato e la scelta del lavoro autonomo quale ultima forma (se non speranza) di sussistenza e, si badi, puranche quale scelta di vita…. per l’ “indipendenza. Parlare di lavoro diventa, quindi, un pretesto per gli Autori per allargare la riflessione a tutti questi argomenti, ovviamente interrelati l’un l’altro".



15 GENNAIO 2012: S.M. "LA FURIA DEI CERVELLI" SU LETTERA.COM: "Piuttosto che soffermarsi su un fenomeno minoritario come l'emigrazione intellettuale, questo libro va alla radice dell'esclusione di milioni di persone dal patto sociale, in una repubblica travolta da una crisi senza precedenti, ma anche attraversata da movimenti studenteschi e universitari, del lavoro autonomo e delle partite Iva, del mondo della cultura e della conoscenza".



12 GENNAIO 2012: FRANCESCA COIN: L’Urlo del Quinto Stato contro il Moloch della crisi - micromega-online - micromega "Il libro insegue ferocemente quel desiderio nei secoli e nelle pagine, quel desidero sublime, indomito, maledetto di disprezzare liberamente la mondanità mercenaria per afferrare nello slancio della follia le visioni mai confessate, i sogni mai ammessi di un presente sublime sino ad afferrarli oltre alle stelle in un'insurrezione terrena".


12 GENNAIO 2012: BARBARA MARTUSCIELLO: LA FURIA DEI CERVELLI, UN LIBRO, UN NETWORK, ARTPARTOFCULTURE: "Dato l’evidente fallimento proprio della Politica, almeno di quella che ci eravamo abituati a riconoscere, dopo i bilanci, e per evitare la coazione a ripetere, è tempo di riproposizioni totalmente differenti di modelli più equi ed etici, sostenibili, intellettualmente alti e culturalmente contaminati ma specialmente partecipativi".

4 GENNAIO 2012: LA FURIA DEI CERVELLI, di TERESA DI MARTINO: "Un progetto ambizioso, che prende le mosse da un excursus storico-politico sulle condizioni e le scelte che hanno dominato lo status dell’indipendente minando alle basi della coscienza collettiva di ogni tempo la possibilità di rendersi cittadini autonomi sia dall’ideale socialdemocratico del servizio pubblico sia da quello liberale della gestione privata". (DA IAPH, ITALIA)

4 GENNAIO 2012: I cervelli in furia fra tutela dell'autonomia e ricerca della sociabilità di Renato Foschi: "La rivendicazione contenute nella Furia dei Cervelli, le autogestioni, le nuove forme di sindacato come le Freelancers Union sono la trasformazione di una moltitudine di esperienze che hanno centinaia, o forse migliaia, di anni; esperienze quasi ignote alla storiografia accademica, i cui spettri posseggono gli autori di volumi come la "Furia dei Cervelli".


24 DICEMBRE 2011: LA FURIA DEI CERVELLI A PORTA FUTURO, ROMA: 

Nel trailer realizzato da  Felipe Goycoolea sull'assemblea pubblica promossa da Acta-Roma e da Aiap-Lazio il 19 dicembre 2011, la Furia dei cervelli è diventata finalmente ciò per cui è stata scritta: una cassetta degli attrezzi, dei concetti, un prototipo in rodaggio per formare e usare un nuovo linguaggio e un modo per vedere la storia e la condizione del Quinto Stato. Il film completo è sul canale furiacervelli.












QUINTO STATO di Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli su Un.Do.NetCronaca dell'assemblea romana «La furia dei cervelli» organizzata il 19 dicembre 2011 da Acta e Aiap alla quale hanno partecipato una ventina tra reti e associazioni del lavoro autonomo, culturale e cognitivo, tra le quali il Teatro Valle Occupato e i lavoratori dell'arte di Milano. Nuovo appuntamento l'11 gennaio 2012, al teatro Valle occupato. Gli indipendenti hanno iniziato il loro processo costituente.




20 DICEMBRE 2011, IRENE BUSCEMI: "PRECARI UNITI: L'ARTICOLO 18 NON SI TOCCA" http://ilfattoquotidiano.it

Possibile che anche solo a sentirci parlare non si capisca che l'art. 18 non c'entra assolutamente nulla con la condizione del quinto stato e in particolare con quella del lavoratore indipendente? lo statuto dei lavoratori e l'articolo 18 non riguarda almeno 7 milioni di persone in questo paese.. ciò non vuol dire che sia giusto toglierlo per coloro che lo hanno, nè che non sia possibile regolare una condizione - quella del quinto stato - lasciata in italia nella barbarie giuridica, senza tutele e diritti, per serie e drammatiche ragioni, che nessuno dice in italia, nè camusso nè fornero. figuriamoci poi se accettare lo scambio meno articolo 18 più assunzioni, pensare che quello che voi chiamate "precariato" si risolva così è ridicolo. il problema sta dentro un altro ordine del discorso, non riducibile a qu3sta definizione buona per tutte le stagioni, "precariato", che non significa ormai più nulla, tutti sono precari e nessuno lo è, metafisica del pauperismo con il quale si rappresentano i lavoratori non dipendenti, autonomi. appello al titolista: cerca di arrivare almeno alla fine del servizio di Irene. sono solo 3 minuti: "tutele e diritti per tutti gli indipendenti.





19 dicembre: Precari di tutto il mondo unitevi! di Manuel Anselmi su Il Fatto Quotidiano: "inizierà infatti la non facile gestazione per la nascita del sindacato italiano dei freelancer, dei freelance worker, insomma di quel sempre più numeroso esercito di lavoratori che vengono definiti “atipici”. Perlomeno da quando nel 1997 l’allora ministro del lavoro Tiziano Treu (oggi Pd), introdusse quelle forme contrattuali parasubordinate che hanno decretato l’inizio della flessibilità anche in Italia. Poi venne la riforma Biagi e quello che conosciamo bene. E oggi si contano più di sei milioni di unità. Per lo più giovani, ma non solo, che lavorano senza alcuna tutela e con una progettualità individuale minima. Vite tattiche all’insegna del rischio, verrebbe da dire. ".


19 dicembre: "La furia dei cervelli" di Filippo Riniolo su "Il Corsaro": L'occupazione del teatro Valle il 14 giugno scorso è una delle punte più avanzate di un sommovimento sociale in un settore popolato da almeno 240 mila persone (le statistiche risalgono al 2008), cioè coloro che lavorano con la partita Iva, con i contratti di collaborazione, svolgono un lavoro nello spettacolo, nella consulenza, nella formazione, nella ricerca, nel commercio e nell'intermediazione, considerando anche la fortissima presenza delle comunità immigrate che lavorano nelle micro-imprese, nel lavoro domestico o di assistenza".


17 dicembre 2011: "La Furia dei cervelli" al Forte Fanfulla di Roma: Welfare, diritti e tutele per il lavoro autonomo, creativo e della conoscenza.

Nel 2011, Roma è stata il crocevia dei movimenti dei lavoratori della conoscenza.. Storia di una città in furia, e di un paese che vuole "farsi tutto occhio e corpo", come scrisse Giordano Bruno ne "Gli eroici furori". Incontro con l'Associazione Nazionale Archeologi (Ana), interviene Carlo Testini (Arci), modera Salvo Barrano (vicepresidente ANA).




7 dicembre 2011: Dalla “servitù della gleba” ad un’indipendenza consapevole, una recensione su "Agricoltura moderna".
Scrive Giampiero Castellotti: "l’indipendenza non è la cultura dell’auto-imprenditorialità dall’illusorio business facile, tanto sbandierata tra gli anni Ottanta e Novanta sull’onda del reaganismo. La vita indipendente è esperienza anche cinica perché mira alla rottura di meccanismi ormai arrugginiti per affermare la riconquista delle libertà fondamentali attraverso la valorizzazione delle reti sociali, dell’autonomia collettiva, della ricerca di nuova felicità individuale e pubblica che contempli la formazione, il riappropriarsi del tempo e la cura degli affetti".

ROMA 6 DICEMBRE 2011: ALLA FONDAZIONE BASSO:

AudioPresentazione del libro di Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli con Catia Papa, Elisabetta Ambrosi, Giuseppe Bronzini, Luigi Ferrajoli e Giacomo Marramao.









6 dicembre 2011: L'ARTE DI ESSERE GOVERNATI DI MENO

Nicola Lagioia, a Pagina 3 su radio Tre, legge Sergio Bologna: "andiamo ancora a ritroso, al Seicento, per trovare le tracce di quello che gli autori chiamano il Quinto Stato, gli indipendenti, mercanti o artisti o artigiani o professionisti, quelli che Foucault definiva come coloro che possiedono «l'arte di essere governati di meno». Considerati il diavolo oppure disprezzati, secondo le epoche. Il tentativo di trovare una genesi storica di quello che viene descritto come fenomeno post-fordista, post-moderno". Ascolta

6 dicembre: L'INDIPENDENZA SENZA CONDIZIONI

Scrive Sergio Bologna: "Qui ci troviamo in un altro sistema di valori, in un sistema dove quello che viene classificato come conflitto, in realtà è quel semplice istinto di sopravvivenza che noi chiamiamo istinto di libertà". La "furia dei cervelli": storie, inchieste e analisi sulla condizione del lavoro e della vita contemporanea. Dall'università, al Teatro Valle, dal lavoro autonomo al precariato, nelle grandi e nelle piccole città, un nomadismo disincantato e conflittuale alla ricerca di tutele e garanzie per il lavoro indipendente e di una nuova politica, welfare e diritti per il Quinto Stato. (Il Manifesto)


Scrive Benedetto Vecchi: "Testo dunque «militante», che si scaglia contro l'ideologia neoliberale e una certa cultura «lavorista» della sinistra politica. È un saggio, infatti, che cerca di destrutturare l'ideologia dell'individuo proprietario, figura posta al centro di un regime di accumulazione capitalista che ha saputo miscelare precarietà, lavoro autonomo, messa in produzione di sapere e conoscenza e centralità della finanza". (Il Manifesto)


3 dicembre 2011: LA FURIA DEI CERVELLI A RIETI

Uno dei punti centrali del libro è certamente il richiamo al Quinto Stato, definito figlio della trasformazione della produzione post-fordista di fine anni Settanta, della diffusione del lavoro della conoscenza, della crescita di soggetti senza cittadinanza perché esclusi da quel patto sociale che si fondava sulla figura del lavoratore subordinato a tempo indeterminato. Incontro al palazzo della provincia, modera Andrea Marchili, partecipa Simone Petrangeli.

29 novembre 2011: MILLE PIANI FURIOSI A NAPOLI, Laboratorio Dada,Dipartimento Autogestito Dell'alternativa.


I titoli dei capitoli de “La furia dei cervelli” si presentano come strati diacronici. Ad ogni titolo di capitolo corrisponde una data, così da costituire una planimetria che sfugge dalla mera cronologia e in cui si intrecciano il 511, data del Concilio di Orleans, il 14 dicembre 2010, il 1871 – con l’esperienza imprescindibile della Comune di Parigi. Procedere genealogico che non può non ricordare la partizione dei capitoli e, dunque, la strategia di composizione - si parva licet comparari - di un libro decisivo per molte delle esperienze d’eresia filosofica e politica  della storia recente, ossia Mille-piani di Deleuze e Guattari (dall'introduzione di Andrea Salvo Rossi).


Scrive Marco Ambra: "Il Quinto Stato, l’alleanza dei lavoratori autonomi nel nome del diritto all’indipendenza e della tutela del “bene comune”, ha un futuro alle spalle, un futuro che può riattualizzare con un atto creativo: quello dei lavoratori del Valle o delle persone che in questi giorni proseguono il presidio ai luoghi simbolo della finanza mondiale. Certo, il libro lascia aperta una questione: se le politiche neoliberiste di riforma dell’istruzione procedono ad un acefalo smembramento degli strumenti e delle strutture che rendono possibile la trasmissione del sapere, com’è possibile che i lavoratori culturali, nervo progettuale del Quinto Stato formatosi in una relazione dialettica con i saperi tradizionali, (r)innovino il desiderio di critica che ne costituisce la multiforme identità?".
Firenze 19 novembre 2011: INSOLITAMENTE FURIOSI, A FIRENZE

Scrive Gianni Del Panta - perUnaltracittà: "La Repubblica del Quinto Stato è infatti un progetto in fieri, in divenire, che non può essere attuato sotto dettatura perché ancora non nitido, perché sarà il Quinto Stato attraverso l’auto-organizzazione a scrivere il proprio futuro. Autonomia, cooperazione, indipendenza: questa è la triade che gli autori assegnano alla politica che verrà. Noi, molto più semplicemente, presentiamo il loro testo come interessante, illuminante, insolito".




FIRENZE 18 NOVEMBRE 2011: LA FURIA DEI CERVELLI TRA RICERCA E PRECARIATOPartendo da un noto verso di Majakovskij, "Gli intellettuali sono i primi a fuggire, subito dopo i topi, e molto prima delle puttane", gli autori spiegano che al centro della loro analisi non c'è la figura dell'intellettuale, né la questione della fuga dei talenti fuori dai confini nazionali. Difatti, come scrivono nell'introduzione, è proprio "nella desolante, e fondamentalmente ipocrita, formula della "fuga dei cervelli" che si riflette la disillusione e la rassegnazione delle classi dirigenti che hanno facilitato, diluito e infine naturalizzato il genocidio delle nuove generazioni". (Da La Repubblica-Firenze).

SASSARI 16 NOVEMBRE 2011: CERVELLI INFURIATI
Scrive Federico Zappino: "In attesa dell’apocalisse, forse varrebbe la pena che classi dirigenti e intellettuali prendessero un po’ più sul serio le, peraltro assai ragionevoli, istanze del Quinto Stato, spesso liquidate violentemente: riforma della gestione dei meccanismi di previdenza; maggiore senso di responsabilità; un’idea della cittadinanza fondata sulla possibilità, per gli individui, di intervenire sui meccanismi sociali che determinano il loro status".http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2012/04/05/news/una-via-crucis-laica-con-i-drammi-di-oggi-dal-lavoro-all-ambiente-1.3777169

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